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I killer di Tortora abbandonati da Mino e il ‘papiello’ per gli Avventurato
In una lettera Galdiero chiese a Giancarlo di attivarsi per aiutare la sua famiglia: la ‘settimana’ ed una macchina le richieste.
ACERRA – “Incontrai Di Palma a Marano che venne accompagnato da Nando (‘o falegname) proponendomi un affare di droga”. E’ così che il pentito Alessio Galdiero racconta come è entrato in contatto con il gruppo che faceva capo a Cosimo Nicoli. “Io e Di Palma abbiamo fatto due anni di detenzione a Frosinone – si legge dai verbali del collaboratore di giustizia – lui e Nando mi proposero un affare interessante di droga da svolgere ad Afragola su indicazione del nipote di Michele Senese”. Nella stessa giornata l’incontro con Cosimo Nicoli: “A detta sua lo zio intendeva riprendersi Afragola partendo dalla gestione delle piazze di spaccio e delle estorsioni. La prima operazione doveva consistere nel controllo del rione Salicelle: l’approvvigionamento di droga doveva avvenire a Roma, dove i Senese avevano in quel momento il centro principale dei loro affari criminali”. Che NicolI avesse rapporti con i Senese emerge da un’intercettazione in cui lui parla con il padre di Michele ‘o pazz, chiamato “nonno”, nella quale – secondo l’interpretazione del gip – gli avrebbe evidenziato il proprio ruolo criminale ad Afragola, rassicurando l’interlocutore: “Sto qua ora, stong io ad Afragola iah”. Per il giudice l’anziano, avendo capito bene a cosa si stesse riferendo il Nicoli, esclamava: “Maronn, vabbuò”.
Il pentito avrebbe deciso di collaborare perché ‘abbandonato’ dal gruppo Nicoli che non avrebbe mantenuto le promesse: inizialmente, infatti, l’accordo prevedeva che Galdiero avrebbe dovuto ricevere 40mila euro e una ‘settimana’. Più passava il tempo e la cifra pattuita non veniva versata, oltre alla mancata corresponsione dello ‘stipendio’. In più la sua compagna aveva dato 5mila euro a quel gruppo per vendere l’auto della mamma. E nemmeno quei soldi erano stati restituiti. Dal provvedimento che ha svelato altri retroscena rispetto all’omicidio di Pasquale Tortora, inoltre, Galdiero fornisce alcune dichiarazioni in merito anche ad un altro delitto eccellente avvenuto ad Acerra, dove a febbraio del 2019 venne ammazzato Vincenzo Mariniello.
Dopo aver rotto con Nicoli e gli altri, Galdiero, nel frattempo arrestato per il possesso di una pistola e che dal carcere parlava regolarmente con la fidanzata grazie ad un microtelefono, le aveva consigliato di affidarsi agli Avventurato. Tramite la donna aveva scritto una lettera, poi consegnata a Giancarlo, nella quale chiedeva la ‘settimana’ ed una macchina. Tutte richieste praticamente esaudite fino al momento dell’ordinanza per l’omicidio che colpì lui e Di Palma ad ottobre del 2020.










