La Corte d’Appello ha accolto il ricorso del legale di fiducia di Vincenzo ‘o marcianisiell.
ACERRA – Violazione della sorveglianza speciale, colpo di scena per il ras Vincenzo Di Buono: via due anni di reclusione erroneamente conteggiati. E’ quanto ha stabilito la I Sezione della Corte d’Appello di Napoli – presidente Maria Concetta Sorrentino – nei confronti del 67enne ritenuto al vertice del gruppo dei marcianisielli con roccaforte nel rione ‘a for a porta ad Acerra. Accolta in pieno tutta l’argomentazione giuridica contenuta nell’istanza prodotta dal suo legale di fiducia, l’avvocato Rosa Montesarchio. Una linea difensiva che passa in pieno, dunque e che produce il risultato di scalare dalla pena del suo assistito ben 2 anni che invece gli erano stati ingiustamente ‘assegnati’.
Lo scorso ottobre, infatti, l’uomo si vide recapitare nel carcere di Saluzzo, lì dove era detenuto, un ordine di carcerazione a seguito di un definitivo pena di 24 mesi per una violazione della sorveglianza speciale. Un reato commesso poco prima di essere arrestato e trasferito in carcere: il ricorso dell’avvocato Montesarchio ha chiarito che nel corso del giudizio non è mai avvenuta effettivamente la notifica della sentenza emessa ad ottobre del 2019 dal tribunale di Nola. In sostanza la giustizia italiana non ha fornito alcuna comunicazione e nello specifico la raccomandata non gli è mai, di fatto, pervenuta. Nel corso del processo, inoltre, lo stesso tribunale bruniano ha dichiarato “la regolarità delle notifiche dichiarando l’assenza dell’imputato”. La Corte d’Appello, pertanto, ha fatto emergere su istanza della difesa che l’uomo non ha avuto contezza del procedimento a suo carico né risulta accertato che l’assenza del Di Buono sia dovuta ad una sua colpevole mancata conoscenza della celebrazione del processo.
Sono giorni decisivi, dunque, per il ras acerrano che domani vedrà la sua posizione in discussione al Riesame nel ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare emessa due settimane fa nei confronti di 26 persone nell’ambito di un blitz contro la mala locale. ‘O marcianisiell è accusato di essere sia il mandante di alcuni episodi estorsivi ma soprattutto – la contestazione più pesante – di aver ordinato l’omicidio di Adalberto Caruso, alias Ignazio ‘a mbechera, avvenuto a piazza San Pietro ad Acerra a settembre del 2015.
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