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Napoli: tra startup e innovazione

Con le sue 360 startup la città di Napoli si pone come punto di riferimento di una spinta all’innovazione che rivoluziona il tradizionale divario tra il nord e il sud dell’Italia.
NAPOLI – L’ultimo report trimestrale realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e InfoCamere dimostra lo stato di buona salute di cui gode il settore italiano dell’innovazione. Un quadro più che positivo con il superamento di un traguardo importante. Al 31 Marzo di quest’anno, infatti, le startup innovative erano 10.075 con un aumento di 317 unità rispetto all’anno precedente. L’ecosistema partenopeo regge bene la sfida nel panorama italiano con Napoli in terza posizione dopo Milano e Roma, rispettivamente al primo e secondo posto. Con le sue 360 startup la città di Napoli si pone come punto di riferimento di una spinta all’innovazione che rivoluziona il tradizionale divario tra il nord e il sud dell’Italia. Un simile risultato non sarebbe ovviamente possibile senza la presenza di hub in grado di intercettare le buone idee e di sostenerle con progetti concreti. La recente notizia dell’iniziativa “startup sospesa” è la dimostrazione di quanto l’ecosistema cittadino sia in grado di produrre risultati concreti nel campo dell’innovazione.
L’idea parte dalla community della piattaforma digitale NAStartUp laboratorio di idee e spazio di condivisone, fisico e virtuale che ha messo disposizione la propria rete di partner per il sostegno e l’aiuto a chiunque voglia dare vita a un nuovo progetto. Spesso, infatti, in questo campo, la difficoltà sta proprio nel comprendere come un’idea possa concretizzarsi in un progetto imprenditoriale e da qui nasce l’iniziativa dell’hub napoletano. Riuscire a far coincidere la creatività con rigorosi business plan, piani di investimenti e l’inevitabile parte burocratica per la creazione di un’impresa è il compito che si prefigge la community di Nastartup: con pareri e consulenze forniti da esperti del settore.
Un mondo quello delle startup in cui la componente tecnologica si rivela una parte essenziale. Creazione di software e applicazioni per il mobile sono due dei settori di punta su cui si concentrano la maggior parte delle neonate startup. Con risultati estremamente importanti a Napoli che ha visto la nascita di progetti significativi che hanno travalicato i confini nazionali. Sono ormai sei anni da quando AppTripper si è affermata come una delle applicazioni di viaggio più innovative del settore. Quando ancora poco si parlava di turismo esperienziale, i creativi di Apptripper hanno avuto il coraggio di puntare su un’app capace di fornire ai viaggiatori itinerari emozionali; e che oggi possono contare su di un’apposita sezione di turismo immersivo alla pagina www.apptripper.org/ar-vr con il viaggio che si trasforma in esperienza virtuale di contenuti culturali. Un passaggio fondamentale in un mondo, quello digitale, in cui l’esperienza dello spazio fisico viene sempre più declinata attraverso applicativi di realtà aumentata. E di questo ormai facciamo esperienza ogni giorno quando accediamo alla piattaforma www.google.com/maps per scegliere l’itinerario migliore interagendo con i contenuti presenti o entrando direttamente nello spazio della mappa in una simulazione che ricorda gli spazi ludici di un videogame. È su questo terreno a cavallo tra reale e digitale che molte delle startup emergenti stanno puntando e su cui da tempo le piattaforme di gaming online hanno costruito spazi digitali di divertimento e partecipazione. Non sorprende più di tanto accedere a piattaforme come www.sportpesa.it/casino/roulette e trovarsi di fronte a un tavolo virtuale della roulette proprio come se fossimo all’interno di una sala da gioco fisica. Se poi a questo aggiungiamo versioni live del gioco della roulette comprendiamo quanto la distanza tra reale e digitale si vada sempre più assottigliando.
E forse non è neppure corretto parlare di distanza tra questi due mondi, quanto piuttosto di integrazione. Per capire meglio di cosa stiamo parlando è sufficiente accedere alla pagina www.museomav.it del Museo Archeologico Virtuale di Ercolano. Uno spazio innovativo in cui la fruizione dei contenuti culturali avviene grazie all’impiego di tecnologie in VR che offrono percorsi nuovi altrimenti inaccessibili attraverso gli itinerari tradizionali. L’accesso alla città così come si presentava nel periodo del suo massimo splendore è infatti spettacolo impensabile fino a pochi anni fa. Una suggestione che non sottrae nulla alla visita reale, ma di cui anzi le nuove tecnologie diventano complemento indispensabile per un’esperienza più coinvolgente.