Cronaca e Attualità

Scuola e volontariato per lasciarsi alle spalle quel raptus di follia

Dal gip del tribunale dei minori via libera alla messa alla prova per lo studente di Acerra che sfregiò la sua insegnante in classe all’istituto ‘Majorana-Bachelet’ di Santa Maria a Vico.

ACERRA – Scuola e volontariato per lasciarsi alle spalle quel raptus di follia. E’ quanto ha stabilito ieri mattina al termine dell’udienza preliminare il gip del tribunale dei minori Angela Draetta nei confronti dello studente di Acerra che lo scorso 1 febbraio sfregiò la sua professoressa di lettere nell’aula dell’istituto ‘Majorana-Bachelet’ di Santa Maria a Vico. Il giudice ha anche revocato in maniera definitiva ogni misura cautelare: il ragazzo è libero. Anche il gip, dunque, ha accolto in pieno le richieste del suo legale di fiducia, l’avvocato Angelo Pignatelli: in sede di rito abbreviato il via libera alla messa alla prova era già arrivato dal pubblico ministero Ugo Miraglia Del Giudice. Il magistrato ha valutato positivamente il programma della comunità napoletana dove il 17enne seguirà un percorso di volontariato. Il giovane, al contempo, sta già frequentando le lezioni presso un’altra scuola. Un bel risultato per la difesa che incassa il sì definitivo per una riabilitazione totale del minore: in un anno lo studente dovrà dimostrare di aver seguito il programma in maniera rigorosa. Insomma rigare dritto per lasciarsi definitivamente alle spalle quel giorno in cui, in preda ai ‘cattivi pensieri’, aggredì la sua insegnante. Lui aveva già manifestato il proprio pentimento subito dopo l’accaduto: non è da escludere che nell’iter della comunità possa essere previsto anche un incontro con la prof.

Lo studente, secondogenito di una nota famiglia di commercianti di Acerra – tutte persone perbene – si rammaricò immediatamente per quel gesto compiuto davanti a tutta la classe, riconoscendo le sue colpe ed ammettendo di aver sbagliato.

Nel suo pentimento espresse il desiderio di incontrare la professoressa per scusarsi di persona: avrebbe voluto dirle di persona il periodo difficile che stava attraversando per le critiche condizioni di salute della nonna proprio mentre lei voleva mettergli una nota. A quel punto lo scatto d’ira e il colpo al volto della donna, tra gli sguardi atterriti dei compagni di classe: una ferita di 15 centimetri tra l’orecchio e la bocca.

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