Economia

Come Monti e il PD hanno “salvato” l’Italia: tasse, povertà e disoccupazione

In questi giorni se ne sono sentite di tutti i colori. Il mio precedente articolo ha attirato i commenti di qualche lettore che, letteralmente, fanno cascare le braccia.

Lasciamo perdere il conflitto istituzionale, gravissimo, di cui si è reso responsabile il Capo dello Stato: è chiaro a chiunque sia onesto intellettualmente che, al di là dei cavilli e delle arrampicate sugli specchi, l’Italia è una Repubblica parlamentare e pertanto la rappresentanza democratica della volontà popolare è affidata al Parlamento.

Costringere alla rinuncia il Presidente del Consiglio incaricato nonostante questi potesse contare su una solida maggioranza in entrambe le Camere, ponendo il veto sul nome di uno dei Ministri da questi proposti e – come non bastasse – motivare tale veto con delle ragioni di parte, sostanzialmente censurando una legittima opinione sulla quale si può o meno essere d’accordo, è tutto fuorché rispondente allo spirito della Costituzione italiana.

Ma è quando ho dovuto sorbirmi la solita favoletta di Monti salvatore dell’Italia e del PD come unico partito responsabile, che ho deciso di scrivere questo articolo: bisogna ricordare (per lo meno a chiunque non sia del tutto accecato dal tifo politico) quelli che sono stati i grandiosi risultati degli ultimi governi, a partire proprio da quello del professore prodigio che avrebbe quasi miracolosamente raddrizzato le sorti del nostro Paese.

In realtà non è che ci voglia poi molto, basterebbe semplicemente ricordare che:

  • la disoccupazione è passata dall’8% all’11,4%
  • la disoccupazione giovanile è passata dal 29% al 38%
  • il rapporto Debito/PIL è passato dal 119% al 126,5%
  • il tasso di crescita del PIL è passato dal +0,4% al -2,4%

Tutto questo, si badi bene, in poco più di un anno.
Ma andiamo più nel dettaglio, grazie al preciso e ottimo lavoro del blog Scenari Economici.

 

Il Governo Monti è il peggiore governo assoluto su andamento Economia Reale e Conti Pubblici dell’Italia rispetto all’Europa, nonché in 3 indicatori (PIL, Disoccupazione, Produzione Industriale). Nel complesso la Manovra Monti imperniata all’85% sulle tasse, ha letteralmente “distrutto” l’economia reale (ricchezza, lavoro, produzione), ha creato inflazione ed ha ottenuto risultati fortemente negativi sul fronte delle finanze pubbliche rispetto al triennio precedente.

Il Governo Letta è il secondo peggior governo. Ad onor del vero le performance sono abbruttite dall’eredità devastante lasciata dal governo Monti su molti indicatori, nonché dall’espansione del Debito anche a causa del pagamento dei Debiti arretrati della PA.

Centro Destra e Centro Sinistra hanno governato sostanzialmente allo stesso modo, vale a dire con politiche simili, risultati negativi ed in modo mediocre (solo Monti e Letta hanno fatto peggio).

Negli ultimi 18 anni l’unica parentesi dove l’Italia ha chiaramente fatto meglio della media UE è stata nel 2009-2010. 

Vi invito a leggere il resto direttamente su ScenariEconomici.it


Tanto ancora si potrebbe aggiungere, a partire dai pianti (più degli italiani che dell’ex-ministro, a dire il vero) causati dalla famigerata riforma Fornero, per passare a come si è distrutto il mercato immobiliare. Ricordiamo, infatti, che il cosiddetto decreto Salva-Italia, il primo atto del governo Monti, ha inasprito le tasse sugli immobili e reintrodotto l’IMU sulla prima casa, colpendo l’economia italiana su più livelli:

  • forte aggravio del carico fiscale delle famiglie, con riduzione del reddito disponibile, calo dei consumi e del PIL
  • crollo della domanda di case e crollo dei prezzi, con perdita patrimoniale stimata da Confedilizia in ben 2.000 miliardi
  • crisi dell’edilizia e di tutto l’indotto, con migliaia di fallimenti, chiusura di studi tecnici e imprese del settore e disoccupazione per centinaia di migliaia di lavoratori

Per citare qualcuno balzato agli onori delle cronache in questi giorni: “per incassare 4 miliardi all’anno di IMU sulla prima casa il professor Monti ha distrutto la bellezza di 2.000 miliardi di ricchezza delle famiglie”.

Si può essere d’accordo o meno con la posizione politica di Alberto Bagnai, senatore eletto come candidato indipendente nella Lega (dottorato in Scienze Economiche, ricercatore in Econometria, professore associato di Politica Economica), tuttavia è impossibile confutarlo quando afferma che “i governi a guida PD o quelli tecnici sostenuti dal PD hanno portato avanti il programma contenuto nella lettera della Banca centrale europea dell’agosto 2011. Tutto quello che la Bce chiedeva, punto per punto, è stato fatto. Ad eccezione di modificare la costituzione, lì non ci sono arrivati per il voto del dicembre 2016. Hanno fatto la riforma che rende più stringenti le regole di bilancio, introducendo il pareggio di bilancio in Costituzione. Hanno abolito strati amministrativi intermedi come le province, anche se in modo pasticciato creando confusione. Sono intervenuti ulteriormente sul sistema pensionistico, con la riforma Fornero. Hanno rivisto le norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, col Jobs Act. Queste misure sono state chieste dall’Europa 7 anni fa e dopo 7 anni vediamo quello che hanno prodotto: un disastro, un deserto nell’economia italiana”.

I governi a guida PD o quelli tecnici sostenuti dal PD hanno portato avanti il programma contenuto nella lettera della Banca centrale europea dell’agosto 2011. Queste misure sono state chieste dall’Europa 7 anni fa e dopo 7 anni vediamo quello che hanno prodotto: un disastro, un deserto nell’economia italiana. Alberto Bagnai

Ma solo un’ultima cosa mi preme mostrare:

 

Non c’è da aggiungere altro al grafico sopra (ringrazio la redazione di Rischio Calcolato), relativo all’andamento dello spread tra ottobre 2011 e settembre 2012.

Se non sapete di cosa stiamo parlando, non è grave. A patto però che non sosteniate che Monti e il PD abbiano salvato l’Italia.

Antonio Schiavone

 

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