Cronaca e Attualità

‘Lucciole’ nel mirino dei banditi, escalation di rapine

Numerosi i casi registrati soprattutto nella zona di Calabricito.

ACERRA – ‘Lucciole’ nel mirino dei banditi, escalation di rapine. E’ quanto si è registrato di recente sul territorio di Acerra, quando sono aumentate le denunce a polizia e carabinieri da parte delle donne che in strada fanno ‘il mestiere più antico del mondo’. Per un periodo si è andati al ritmo di due raid al giorno di media, soprattutto nella zona di Calabricito, dove sono ‘attive’ prostitute per la maggior parte provenienti dall’Europa dell’est.

Differenti le modalità di azione: in qualche caso le donne sono state avvicinate e minacciate con un’arma, in qualche altro, invece, il malviventi si è finto un cliente e con la scusa del rapporto da consumare ne ha approfittato per depredarle dei soldi. In una circostanza il colpo sarebbe avvenuto dopo aver fatto del sesso. Le descrizioni fornite portano gli investigatori a pensare che si tratti di più persone e non di un rapinatore seriale. Resta il dato, tuttavia, dell’aumento del fenomeno.

Il territorio di Acerra non è nuovo a questo tipo di colpi: a fine 2017 infatti, un 38ene era stato arrestato dalla polizia che aveva eseguito un’ordinanza d custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura di Nola. Una donna moldava, infatti, fu avvicinata mentre stava esercitando lungo la strada, in un’ampia zona di campagna al confine tra l’agro acerrano e quello nolano. Dopo aver pattuito il prezzo per consumare un rapporto sessuale venne invitata a salire in macchina intestata ad un’altra persona. L’utilitaria di casa Fiat fece poche decine di metri quando scattò improvvisa la violenza: lui cercò di strapparle con forza la borsa cercando allo stesso tempo di buttarla fuori dall’abitacolo. Vista la strenua resistenza opposta, il 38enne di Marigliano – secondo il racconto della prostituta – tirò fuori una pistola e la colpì alla testa ed alla spalla. La donna, così, fu costretta a cedere la borsa con l’aggressore che la scaraventò fuori e fuggì in direzione Polvica di Nola. La vittima annotò solo qualche dettaglio della targa perché la restante parte era coperta da un cartone: particolare questo, che risulterà fondamentale nel rintracciare la vettura. L’indagato ammise i fatti contestati spiegando però di non aver mai colpito la prostituta con la pistola, ma semplicemente di aver usato un portaocchiali.

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