Cronaca e Attualità

Bollettino di guerra al pronto soccorso, rompono il naso ad un infermiere

Terza aggressione in tre giorni al presidio Villa dei Fiori Acerra: una famiglia picchia due infermieri e un dottoressa.

ACERRA – Terza aggressione in tre giorni, torna l’emergenza al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori. E’ quanto avvenuto mercoledì sera nei locali che hanno più accessi della provincia di Napoli: una famiglia di sei persone, inferocita perché riteneva di non ricevere un’adeguata assistenza, ha aggredito due infermieri ed un medico del reparto. Scene di una violenza inaudita: ad un infermiere è stato rotto il naso, ad un altro sono state provocate escoriazioni e contusioni al volto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Due giorni prima il personale era stato malmenato perché qualcuno voleva saltare la fila e ricevere assistenza prima degli altri. Una situazione che riesplode di nuovo in tutta la sua criticità, divenuta oramai insostenibile, perché sembra evidente che al pronto soccorso non ci siano le condizioni per lavorare in sicurezza. La richiesta è sempre la stessa: un presidio di vigilanza, un ‘gabbiotto’ che possa portare più ordine e maggiore tranquillità ad un reparto i cui ritmi sono altissimi.

“Ormai ogni giorno il personale non si passa più le consegne, ma è costretto a redigere il bollettino da guerra”. E’ quanto sottolinea Massimo Imparato, responsabile del comparto sanità privata della Cisl Fp Napoli, esprimendo “piena solidarietà e vicinanza, umana e professionale, al personale sanitario del Pronto Soccorso, definendola una situazione da bollettino da guerra, una situazione surreale nei confronti di chi è chiamato a fare il proprio dovere ed impegnato a salvare le vite umane”. Dal sindacato viene ribadita la necessità di non sottovalutare episodi simili nel “rispetto dei requisiti di sicurezza, a garanzia di infermieri, medici, operatori tutti e degli stessi pazienti”. Già in passato la Cisl Fp di Napoli ha denunciato il fenomeno con missive inviate al Prefetto, Questore, alla Direzione del presidio ed al sindaco della città. “È chiaro che le aggressioni al personale sanitario sono dovute anche ai considerevoli tempi di attesa, soprattutto presso il Pronto Soccorso, atti a favorire esasperazione per il perdurante grave carenza di personale infermieristico e di supporto ‘operatori sanitari’, provocando ripercussioni sul sistema dell’offerta dei servizi a scapito della erogazione dei livelli essenziali di assistenza che continuano ad essere fruiti grazie all’abnegazione del personale sanitario sottoposto a stressanti condizioni di lavoro, nella mancanza di postazioni di polizia e nel mancato rispetto di misure normative volte alla prevenzione della violenza. Metteremo a disposizione del personale oggetto delle numerose aggressioni i nostri uffici legali, anche sulla scorta delle numerose sentenze che hanno condannato le strutture al risarcimento danni a favore dei dipendenti da inadempimento contrattuale e disagio lavorativo oltre che per infortunio” conclude il sindacalista.

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