Al processo d’Appello chiesta la conferma dell’ergastolo e del quasi secolo e mezzo di pene inflitto in primo grado per il raid alla gioielleria di Maddaloni in cui morirono un carabiniere e due partecipanti alla rapina.
ACERRA – Il Procuratore Generale Rapina finita nel sangue, il pg chiede la conferma delle condanne di primo grado. E’ quanto ha sostenuto ieri pomeriggio il Procuratore Generale Antonio Ricci presso la Corte d’Assise d’Appello di Napoli nei confronti di undici persone imputate a vario titolo per omicidio, tentato omicidio e tentata rapina (per quest’ultimo reato episodi a Grumo Nevano e Maddaloni).
Il processo d’Appello riguarda il raid commesso a fine aprile 2013 nella gioielleria ‘OGM Momenti Preziosi’ di Maddaloni in cui rimasero uccisi il carabiniere Tiziano Della Ratta e due dei malviventi, una 30enne ed un 18enne.
Al termine del processo tenutosi con il rito abbreviato il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere inflisse un ergastolo e quasi un secolo e mezzo di condanne. Antonio Iazzetta, di Acerra, rimediò l’ergastolo; Paolo Brucci, di Acerra, (a sinistra nella foto) prese 19 anni e tre mesi, Antonio Mastropietro, di Maddaloni, 17 anni e 3 mesi, Bruslin Djordjevic, slavo, 17 anni 3 mesi e 10 giorni mentre Antonio Capone, di Acerra, 20 anni (a destra nella foto) . Giuseppe De Rosa, di Casoria, venne condannato a 12 anni e 7 mesi, Luca Aprea, napoletano di Secondigliano a 7 anni e mezzo: Rosario Esposito Nuzzo, di Casoria, rimediò 12 anni e 2 mesi, Domenico Ronga, di Casoria, 15 anni e mezzo. Vincenzo Della Valle, 4 anni e 2 mesi (assolto per due tentativi di rapina avvenuti il 24 aprile 2013 a Grumo Nevano) mentre Rosa Farina, napoletana di Secondigliano, prese 4 anni per tentata rapina (su richiesta della Procura di Cassino ed inserita nel procedimento sammaritano).
In quel tragico giorno perse la vita l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta e fu ferito il maresciallo Domenico Trombetta. In quella circostanza morì anche il 18enne Angelo Covato, il ragazzo ripreso dalle telecamere nel conflitto a fuoco con il militare, mentre dopo 17 giorni di agonia morì anche la trentenne Vincenza Gaglione. Le difese discuteranno la posizione dei propri assistiti la settimana prossima, con la sentenza prevista a fine mese.
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