gaetano De Rosa
Confermate in Appello le condanne inflitte In primo grado con l’abbreviato: uno riceve uno sconto di dieci anni per l’ammissione di un delitto.
ACERRA – Oltre un secolo di carcere per quattro omicidi di camorra compiuti tra aprile ed ottobre del 2002. E’ quanto ha stabilito ieri pomeriggio la I Sezione della Corte d’Assise di Appello di Napoli nei confronti di cinque imputati all’epoca dei fatti organici ai clan Crimaldi, Tortora, Di Fiore, Egizio e Veneruso, attivi in particolare ad Acerra e Casalnuovo. Confermate la condanne inflitte in primo grado (30 anni a testa) per Pasquale Tortora, 36enne di Acerra, detto ‘o stagnaro e Gaetano De Rosa, alias o’ maravizz, 45enne di Acerra.
Umberto Gallo, invece, 53enne di Casalnuovo, detto o’ presidente, riceve uno sconto rispetto ai 30 anni rimediati dopo l’abbreviato: prende 20 anni di reclusione per l’ammissione delle sue responsabilità in merito all’omicidio di Domenico De Luca, detto Mimilluccio. Confermate le condanne in primo grado – 12 anni cadauno – per i collaboratori di giustizia Pasquale Di Fiore, 35enne di Acerra e Mariano Lanza, 45enne di Volla.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Domenico Buonincontro e Domenico Paolella. Gli omicidi per i quali si è proceduto sono quelli di Carmine Esposito, o’ battlamier, uomo di riferimento del clan De Sena, avvenuto in via Volturno ad Acerra il 24 aprile. Mimilluccio, invece, fu oggetto prima di un tentativo di strangolamento, poi ferito a morte da diversi colpi di pistola e poi portato nelle campagne al confine con Afragola dove il suo corpo fu adagiato su un cumulo di stracci e bruciato. Gennaro Panico, detto o’mpizzat, fu ucciso a piazza San Pietro ad Acerra il 17 agosto come risposta all’omicidio De Luca. Giuseppe D’Alessandro, detto Peppe o’ feroce, fu ammazzato a Casalnuovo il 9 ottobre: il cadavere venne chiuso nel bagagliaio di una macchina successivamente data alle fiamme in un terreno a Sant’Anastasia.
Il quintetto aveva scelto il processo con il rito abbreviato: erano stati destinatari di altrettante misure cautelari a seguito di un’ordinanza nella quale erano stati coinvolte altre cinque persone, che invece avevano optato per il dibattimento. A maggio scorso, infatti, sentenze di ergastolo per Domenico Tortora, di Acerra, Umberto Egizio, di Casalnuovo, Salvatore Alfuso, di Casalnuovo e Antonio De Luca, di Casalnuovo.
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