L’uomo era già stato denunciato nell’operazione che due settimane fa aveva portato la polizia di Acerra a sventare un tentativo di estorsione per la restituzione di un’auto rubata.
ACERRA – ‘Cavallo di ritorno’, 52enne arrestato. E’ quanto risulta dopo l’operazione messa a segno dagli agenti del commissariato di polizia di Acerra, diretti dal vicequestore Antonio Cristiano e coordinati dal sostituto commissario Alessandro Gallo che nel pomeriggio di ieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Giuseppe Montesarchio (nella foto), 52enne del posto.
Il provvedimento a firma del gip del tribunale di Nola Paola Borrelli arriva dopo che la Procura e lo stesso tribunale hanno concordato con le risultanze investigative della Polstato acerrana, che due settimane fa, nel corso di un blitz, aveva già arrestato un’altra persona e denunciate altre due, tra cui lo stesso 52enne.
Era l’uomo che aveva indicato che per la restituzione della macchina “ci volevano 500 euro”. I fatti ebbero inizio la mattina del 19 aprile, quando intorno alle nove, una ricercatrice del Cnr, una 31enne di Ercolano, giunse per lavoro ad Acerra, in località Calabricito, a bordo della sua Panda insieme ad una collega. Parcheggiata l’auto in una masseria e compiute le proprio mansioni al ritorno, intorno a mezzogiorno, fecero l’amara scoperta: qualcuno aveva rubato la macchina. Nella vettura c’erano le rispettive borse, con effetti personali, un paio di scarpe ed il cellulare della collega. Da questo telefono partì una chiamata ‘sospetta’ al marito della proprietaria della vettura, un primo ‘contatto’ per la restituzione della Panda, il quale successivamente interpellò la moglie per indicarle di andare a denunciare tutto alle forze dell’ordine. La polizia di Acerra, però, avviò la strategia investigativa per recuperare l’auto ed incastrare il ladro.
Gli agenti invitarono a richiamare il cellulare dell’amica in loro presenza per consentirgli di rivelare le sue intenzioni. Come sospettato, l’uomo diede appuntamento alla donna in un posto dove avrebbe poi ricevuto istruzioni sul da farsi. Gli agenti, pertanto, si divisero in due squadre: una si recò sul luogo dell’appuntamento, dove scoprirono che per la restituzione servivano 500 euro ma grazie ad uno stratagemma riuscirono ad incastrare il terzetto, tra cui il 52enne, un venditore ambulante, punto di riferimento del ladro e del suo complice. Per lui l’accusa è di concorso in tentata estorsione.
L’altra pattuglia, invece, andò verso la localizzazione dell’autovettura, rinvenuta parcheggiata in contrada Spiniello così come segnalato dall’antifurto satellitare. In un piccolo casolare nella disponibilità del denunciato, poi, vennero ritrovati tutti gli oggetti contenuti nella macchina, cioè le borse, i vestiti ed anche i soldi nel portafogli. (redazione cronaca)
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