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Incendiati due camion di una ditta di trasporti

Dietro il raid avvenuto nel deposito della società in via Mulino Vecchio ad Acerra potrebbe esserci il racket delle estorsioni.
ACERRA – Incendiati due camion di una ditta di trasporti, il racket delle estorsioni torna a farsi sentire. E’ quanto avvenuto l’altra sera nel deposito di una società che effettua servizi di logistica per l’attività ortofrutticola campana. Il raid è avvenuto intorno alle 22 di lunedì a via Mulino Vecchio, lì dove c’è la sede dell’azienda acerrana.
In fiamme una motrice ed un semirimorchio con cella frigorifera. Ad appiccare il fuoco qualcuno che non ha dovuto nemmeno entrare nell’area di deposito ma sfruttando la vicinanza con la superstrada ha versato del liquido infiammabile, probabilmente benzina, direttamente dall’alto verso il basso, col combustibile che si è fermato sulla parte superiore dei veicoli.
Il titolare della ditta, un 43enne di Acerra, ha spiegato agli investigatori di non aver ricevuto mai minacce né richieste estorsive. Sul fatto indaga la polizia: non si esclude alcuna ipotesi, ma di sicuro il fatto ha una natura dolosa. Ecco perché la questione del racket è quella che prende sempre più corpo.
Un avvenimento che testimonia come la mala locale sia tutt’altro che finita, come evidenziato da altri episodi dello stesso genere. A metà dicembre, infatti, l’ultimo di una serie di incendi a scopo intimidatorio: nel mirino dei malviventi era finito il camion di una ditta edile. In quel caso, di pomeriggio, era entrata in azione una banda di tre persone: il terzetto – armato ed a volto coperto – era sceso da un’Alfa scura tagliando la strada al mezzo pesante e dopo aver minacciato ed obbligato l’autista a scendere aveva appiccato il rogo alla cabina.
Il raid in località Varignano contro un veicolo della società del Casertano impegnata nella realizzazione dei lavori della Strada Orientale Spiniello, opera oggetto dei finanziamenti PIU Europa. Anche in quel caso il proprietario aveva spiegato di non aver ricevuto mai minacce né richieste estorsive. Una settimana dopo questo fatto, la Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane, nell’ambito del Natale Antiracket 2015, aveva organizzato una passeggiata tra le strade di Acerra per sensibilizzare commercianti e cittadini a dire ‘no’ al pizzo ed alla camorra.
I rappresentanti delle forze dell’ordine, i vertici istituzionali del Comune e la Chiesa avevano testimoniato la propria vicinanza a tutti gli operatori economici vittime delle estorsioni, incoraggiandoli a denunciare e ad aderire all’associazione antiracket. (rc)