Fallisce un ramo d’azienda dell’ex Montefibre, in arrivo le lettere di licenziamento

La sentenza riguarda Ngp, a breve stesso destino per Simpe. E’ corsa per salvare centinaia di posti di lavoro e scongiurare il dramma per le famiglie degli operai.Falliscono due rami d’azienda dell’ex Montefibre, lavoratori disperati protestano davanti all’azienda. E’ quanto avvenuto ieri mattina ad Acerra, nell’area industriale che un tempo ospitava gli stabilimenti del colosso della chimica italiana. Oltre una cinquantina di persone, infatti, hanno manifestato dopo aver appreso che la Ngp aveva dichiarato il fallimento con l’immediata conseguenza delle lettere di licenziamento in arrivo per 80 dipendenti, in cassa integrazione da 11 anni.

Le brutte notizie, però, non finiscono qui: nei prossimi giorni a portare i libri in tribunale potrebbe toccare anche alla Simpe, l’altra società di cui Ngp è azionista. Lo stesso amaro destino che potrebbe toccare alla cinquantina di dipendenti Serint, la ditta che si occupa delle pulizie e della movimentazione merci all’interno degli stabilimenti. Se a questo si aggiunge che dal primo dicembre sono in mobilità 103 tute blu della Fidion diventa chiaro che a breve Montefibre – i cui impianti sono fermi da 11 anni per ristrutturazione – si avvia alla chiusura definitiva della sua attività portandosi dietro un dramma occupazionale che acuisce la di per sé già grave congiuntura economica locale. La tute blu hanno bloccato i cancelli fino a pomeriggio inoltrato chiedendo un incontro urgente con il Prefetto di Napoli e con i vertici aziendali per discutere del proprio futuro. Non sappiamo più chi è il nostro interlocutore, a chi dobbiamo rivolgerci – spiegano i tecnici Simpe ed Ngp – tutti ci hanno abbandonati. Tutti – urlano – soprattutto dalla politica. Dal Ministero alla Regione passando per l’azienda stessa. Ci stanno trattando come appestati”.

Una platea di 300 persone circa che si ritrova da un momento al’altro senza un lavoro. “Siamo tutti padri di famiglia, abbiamo un’età che non ci permette di cominciare altri lavori. Ci dite cosa dobbiamo fare e a chi dobbiamo rivolgerci ? ” sottolineano con rabbia i dipendenti auspicando che il Prefetto possa venire a capo di una situazione tragica che va ad aggravare un contesto economico depresso come quello di Acerra e della sua provincia. “Aspettiamo di essere convocati da chi di dovere, ma soprattutto da chi si era preso l’impegno di ricollocare gli eventuali esuberi. Ripeto, siamo tutti padri di famiglia, con prole da mantenere e debiti a cui dover far fronte”.

Venerdì prossimo, intanto, è stato fissato un incontro con il curatore fallimentare Fabio Pettinato, nominato dal tribunale di Milano, per avviare eventualmente le procedure di messa in mobilità degli 80 dipendenti della Ngp al fine di scongiurarne il licenziamento definitivo. In settimana, inoltre, dovrebbe esserci un faccia a faccia tra i sindacati di fabbrica e i vertici regionali di Cgil, Uil, Cisl ed Ugl per mettere a punto delle strategie che possano evitare la chiusura definitiva dell’ex colosso chimico acerrano. Attualmente nel parco industriale sono attive solo l’Infra (35 operai che producono il fiocco della plastica riciclata) rilevata due anni fa dall’Adler (gruppo Scudieri) e la centrale elettrica Fri-El che impiega 25 tute blu a cui se ne aggiungevano un’altra ventina (Ngp) che assicuravano la manutenzione ed i servizi amministrativi. (at)

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