Categorie: Ambiente e Salute

Disastro ambientale e sversamenti illeciti, il monito: certezza dei dati, nuove leggi e basta omertà

L’appello del pm Amoroso e dello scienziato Giordano alla presentazione del libro di Paolo Chariello.

di Achille Talarico

ACERRA – “Chi sa parli rompendo il muro di omertà per salvare il nostro territorio”. E’ l’appello lanciato venerdì sera dal pubblico ministero della Procura di Nola Cristina Amoroso nel corso della presentazione del libro ‘Monnezza di Stato’ del giornalista Paolo Chiariello e del professore Antonio Giordano, in collegamento streaming da Philadelphia. “Siamo ad un bivio: parlare ed aiutare a capire o continuare a lasciarci andare alla deriva. Chi sa dove sono interrati i rifiuti deve parlare – ha tuonato il pm nolano – occorre squarciare il silenzio”.

I DATI E LA PERCEZIONE PARZIALE DELLA REALTA’  Questo uno dei primi passi fondamentali per un approccio integrato alla questione ambientale, che al contempo deve risolvere anche la questione legata ai dati, per inseguire l’operazione verità richiamata anche dal sindaco Lettieri e dal Vescovo Di Donna. “Il problema dei dati è sentito dalla base e non dai vertici – l’affondo della dott.ssa Amoroso – ecco perché c’è bisogno di una strategia unitaria. I cittadini hanno una percezione della situazione che proviene da piccoli pezzi di realtà.

Una realtà dei fatti che è diversa da quella giuridica dove è evidente a tutti che una terra più è inquinata e più si muore. In quella giuridica, invece, si deve provare che quell’inquinamento provocato da quella persona in quel territorio provoca l’insorgenza di malattie se a contatto per un certo periodo tempo con l’agente patogeno”. Di qui l’auspicio che lo Stato intervenga seriamente con una nuova – e seria – legge.

UNA NUOVA LEGGE  “Per andare avanti – il monito del pubblico ministero – dobbiamo avere il legislatore dalla nostra parte, non si possono punire gli sversamenti con delle contravvenzioni ed una prescrizione di 4 anni per i tre gradi di giudizio. L’interramento dei rifiuti continua ad essere punito come una contravvenzione ed il decreto sulla Terra dei Fuochi è sorto più su un aspetto emotivo successivo alle dichiarazioni del pentito Schiavone che per altro. Non sappiamo che è successo anche perché in tanti non abbiamo parlato: ma ciò che è avvenuto è avvenuto sotto gli occhi di tutti. Non dobbiamo avere paura, è necessaria una levata di coscienze, non lasciando solo chi grida. Chiedo alle Parrocchie – rivolgendosi al Vescovo di Acerra – di aiutare chi collabora affinchè il singolo diventi una moltitudine non più identificabile”. Infine l’invito a tenere alta l’attenzione sulle bonifiche: “Vedere bene le modalità del risanamento e vedere cosa c’è dietro alle società sane”.

LA SCUSA DEL NESSO DI CAUSALITA’    L’evento, coordinato dagli avvocati Giovanni Bianco e Domenico Paolella, rientra nella kermesse socioculturale ‘Organizzare la Speranza’, ha visto il collegamento dagli States del professore Giordano. “Viviamo il disastro ambientale in maniera anomala, caotica, senza la conoscenza di quello che è accaduto. Ho visto che si era creato un sistema forte tra politica e imprenditoria, con i magistrati che non avevano le armi per condannare”. La recente sentenza di Appello del processo Pellini ha riconosciuto il disastro ambientale aggravato, con un nesso tra inquinamento e danni al territorio. “Il nesso di causalità, però, ammonisce l’illustre scienziato – è una cosa tutta italiana, come se servisse per lavarsi le mani dall’aumento delle patologie tumorali, che dipendono da eventi multifattoriali. Una di queste è l’ambiente in cui si vive. Su questo aspetto c’è stato un ‘miserunderstanding’. Questa ambiguità potrà essere risolta solo se alla mente giuridica verrà affiancata quella medica e se alla scienza verrà affiancata la coscienza. L’etica, infatti, in questi ultimi anni, è stata discutibile: io mi vergogno di alcuni colleghi che non hanno detto la verità, ma per fortuna ci sono anche quei medici che non sono influenzati da questo o da quel politico”.

OPERAZIONE VERITA’ E TUTELA DEL TERRITORIO   “Ringrazio l’avvocato Bianco – le parole del sindaco Lettieri – perché quando nessuno si occupava di ambiente lui già ne parlava (Montefibre e Polo Conciario, ndr). La sentenza Pellini ha fatto la storia, ora serve una sinergia perché siamo tutti dallo stesso lato. La materia ambientale ha risvegliato le coscienze, ma in questo territorio occorre fare chiarezza con l’operazione verità. Non è possibile che un giorno è tutto inquinato e in un altro solo 15 ettari di terreno sono non coltivabili. Serve tutelare e garantire tutti, chi coltiva e chi consuma. C’è bisogno di verità per portare sicurezza. Sicurezza che deve essere data ai cittadini attraverso lo stop alle attività inquinanti sul nostro territorio: io vado in Conferenza di Servizi per discutere delle autorizzazioni ad alcuni impianti, ma il mio voto vale solo 1/7, come se il futuro di un terrtorio potesse essere deciso a maggioranza”.

L’INDIGNAZIONE   “Organizzare la Speranza è uan frase che Papa Giovanni Paol II disse a Scampia nel ’90 – ha detto l’autore del libro Paol Chiariellp, noto giornalista di Sky Tg 24 – in cui parlava anche di Custodia del Creato. Il mio libro nasce dall’indignazione, indignazione che fa comunità”. Originario di Sant’Antimo, come tanti cittadini dell’hinterland ha visto morire parenti per tumore: “Non so se per una questione di stili di vita o di inquinamento, ma non credo che dei contadini avessero stili di vita particolari. Inquinamento, tuttavia, che è avvenuto sotto gli occhi dello Stato. Stato che per tanti anni ha avuto comportamenti omissivi o commissivi, consentendo che questo territorio diventasse la discarica d’Europa. Tra Giugliano e Villaricca la falda acquifera è compromessa ed è vietato l’uso agricolo. Dietro il cimitero di Casal di Principe la Procura Antimafia aveva individuato rifiuti che per essere portati via hanno avuto bisogno di 15mila camion: dov’era lo Stato quando doveva vedere i 15mila camion che scaricavano la ‘monnezza’ ?”.

BONIFICHE, AL NORD GIA’ FATTE. E AL SUD ?    L’avvocato Paolella, invece, sottolinea un aspetto fondamentale: “I rifiuti sono ancora ad Acerra, mentre per quelli che partivano dal nord, da Marcon (Venezia), per essere smalititi illecitamente ad Acerra, la bonifica è stata fatta nel 2008. Ciò non va bene. Il problema si risolve con l’impegno di tutti”. L’edizione 2015 di ‘Organizzare la Speranza’, invece, sarà dedicata alla presentazione di 8 libri. Lo annuncia in sala l’avvocato Giovanni Bianco, che tornando sull’argomento ambiente specifica: “Mancano le regole, registriamo un’assenza del legislatore”.

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