25 Aprile, L’Altra Europa: “la democrazia è resistenza sempre”

ACERRA – Mai come in questo periodo, infatti, avvertiamo tutta la necessità di rendere attuale il significato della lotta di Resistenza che riscattò la nostra Città, il nostro Paese e l’Europa tutta dalla vergogna e dall’infamia della guerra generate dal mostro del nazifascismo. Le politiche di rigore, imposte come filosofia dominante per garantire la sopravvivenza di un’Unione solo monetaristica, sorda alla sofferenza sociale, si stanno dimostrando il brodo di coltura migliore dei fenomeni populisti, reazionari, neofascisti, perfino dichiaratamente razzisti e antisemiti.

Assistiamo, così, all’ascesa preoccupante di movimenti razzisti e xenofobi in tutta Europa, dalla Francia alla Grecia, dalla Romania all’Ungheria, senza trascurare le attuali vicende ucraine che rischiano di riportare la guerra nel nostro continente. L’austerità e la crisi economica non stanno, dunque, determinando solo recessione ed altra austerità, ma a rimetterci è anzitutto la Democrazia, la stessa nata dal sangue di chi più di settanta anni fa combatteva la barbarie del nazifascismo sui monti e nelle città, compresa la nostra, dove il popolo acerrano in armi, con le sue sole forze, all’inizio dell’ottobre ’43, mise fine all’occupazione nazista.

Per questo, siamo fermamente convinti che sia un errore imperdonabile trascurare quel che accade ormai nel cuore dell’Europa, specie alla vigilia del voto per le Elezioni europee. Crediamo sia giunto il momento di non girarsi dall’altra parte di fronte al male oscuro che si aggira per l’Europa, nel nostro Paese e nelle nostre Città, avvertendo come viva più che mai l’esigenza di continuare a “Resistere”.

Rivolgiamo, pertanto, un appello, alle altre forze, movimenti, associazioni democratiche e antifasciste della nostra Città ad essere presenti con i loro simboli e le loro bandiere alla tradizionale parata istituzionale del 25 aprile, non solo per onorare le vite dei giovani che decisero di fare la storia, di abbandonare per sempre la loro gioventù e andare a costruire la nostra Repubblica e la nostra Democrazia, ma per costruire la liberazione del presente, contro la precarizzazione infinita delle vite, la cancellazione dei diritti, i nazionalismi, la paura e la solitudine che avanzano in Europa, per smascherare i neofascismi che si insinuano nel nostro Paese.

Perché la giornata della Liberazione non costituisca solo una trita ricorrenza o una stanca commemorazione.

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