Categorie: Costume e Società

E’ il giorno della Processione, la tradizione si rinnova

ACERRA – Si ripete anche quest’anno la tradizione della Processione del Venerdì Santo ad Acerra che riproduce le scene della Passione di Cristo e manifesta una sensibilità spirituale degli Acerrani. La rappresentazione, organizzata dalla Parrocchia Maria SS del Suffragio di Don Nello Crimaldi, partirà venerdì 18 aprile, alle ore 15 e attraverserà il centro della città Acerra. Le tappe della via crucis saranno abilmente interpretate dai numerosi figuranti con antichi costumi.

Sorprende sempre, oltre alla massiccia presenza delle persone che assistono allo scorrere dei personaggi per le strade cittadine, anche la voglia di partecipazione che si tramanda, ad Acerra, di generazione in generazione. Infatti, la “Sacra rappresentazione del Venerdì Santo di Acerra” risale a tempi lontani.

Quest’anno, siccome la manifestazione rientra nella misura “Il Giracastelli, di castello in castello”, ogni tappa del corteo sarà illustrata in un libretto promosso dal Comune di Acerra e dalla Parrocchia Maria SS del Suffragio, che organizza l’evento.

Sono più di 250 i figuranti che partecipano all’attesissimo evento, arricchito di nuove scene a partire dagli anni Settanta, che si perpetua ormai da oltre un secolo. La prima uscita dovrebbe risalire, infatti, alla fine del 1800 ad opera della Confraternita del Suffragio. In costumi tipici dell’epoca i figuranti rappresentano la Passione e la Morte di Cristo, questo evento fa sì che si intreccino storia, tradizioni popolari, religione, folklore e cultura.

Il corteo partirà alle ore 15 da Piazza Castello, dove avverrà, come da tradizione, l’emozionante incontro tra le statue dell’Addolorata, seguita dalle pie donne, e del Cristo Morto, deposto dalla croce, il tutto fra struggenti canti e lamenti per poi ricongiungersi al resto delle scene (corredate anche con figuranti a cavallo).

Essa si apre con l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, poi l’Ultima Cena, il tradimento, la condanna a morte e per ultimo la Crocifissione di Gesù e dei due ladroni. Quest’ultima si compie con enfasi ed emozione alla fine del corteo, sulle mura del Castello Baronale, a sera inoltrata e rappresenta il momento più suggestivo della cerimonia. Un altro momento di particolare suggestione raffigura il cammino del Cristo sotto il peso della croce, frustato e deriso dai sanguinari carnefici. Il culmine è nelle ripetute cadute di Gesù, flagellato dai soldati, che in punti oramai prestabiliti emozionano e commuovono la folla circostante. Per sottofondo dell’evento c’è l’Inno a Maria Santissima Addolorata «Il sol s’oscura..». Il testo di tale inno è tratto dalla XII e IV stazione della Via Crucis composta da San Leonardo di Porto Maurizio, mentre è ignoto l’autore della musica.

A suonare l’inno, il Civico Complesso Bandistico diretto dal Maestro Modestino De Chiara che accompagna un coro di circa 250 voci bianche, diretto dal Maestro Angelo di Costanzo. Tutta la popolazione, insomma, grazie alla Processione del Venerdì Santo risulta coinvolta in un movimento di fede e di genuina pietà.

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