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Museo di Archeologia, 700 reperti saranno restituiti alla città

ACERRA – L’elenco dei beni della collezione Spinelli che ritorneranno ad Acerra, nel Museo di Archeologia e storia del territorio di Acerra e Suessola, è lungo ben 29 pagine, con l’indicazione di quasi 700 beni. E’ stata firmata questa mattina la convenzione per l’affidamento in deposito e il relativo allestimento di materiali archeologici di proprietà statale presso il Museo di Archeologia e storia del territorio di Acerra e Suessola.
Il Prof. Gregorio Angelini, in rappresentanza della Direzione per i Beni culturali e Paesaggisti della Campania, la Dott.ssa Teresa Elena Cinquantaquattro della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, la dott.ssa Rosanna Romano, Direttore generale per le politiche sociali, le politiche culturali della Regione Campania ed il Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, alla presenza degli Assessori Regionali alla Cultura Caterina Miraglia e al Turismo Pasquale Sommese, hanno sottoscritto la convenzione che destina il Castello Baronale di Acerra a sede Museale, affida in deposito per l’esposizione al pubblico una selezione dei materiali archeologici rinvenuti nel territorio comunali di Acerra e individuati dalla Stessa Soprintendenza.
La Regione Campania, con la sottoscrizione della stessa convenzione, ha preso atto della realizzazione del Museo di Archeologica e Storia del territorio di Acerra e Suessola dichiarando la propria diponibilità a promuoverlo e valorizzarlo.
Il Museo del Castello Baronale di Acerra, nato ufficialmente questa mattina, si presenta come un elemento di valorizzazione dei due siti antichi ricadenti nel territorio comunale di Acerra: la città romana e la Suessola etrusca. Attraverso l’esposizione dei reperti archeologici, il polo museale mira alla ricostruzione della storia, della cultura e della topografia degli insediamenti sul territorio acerrano.
La prima delibera di Giunta comunale che istituiva il Museo di Archeologia ad Acerra è del 1982 con Sindaco l’On. Caruso e assessore alla Cultura il Dott. Santoro. Da allora tante le vicende alterne che hanno segnato la convenzione per l’istituzione del Museo. La Soprintendenza Archeologica, già nel 1996, ha ritenuto che la struttura museale costituisse un valido supporto all’azione di tutela e valorizzazione del ricco patrimonio archeologico ricadente nel territorio di Acerra e pertanto propose uno schema di scrittura privata per l’istituzione e la gestione dello stesso Museo. Nel 2009 l’allora Commissario straordinario del Comune di Acerra trasformò la Sezione di Archeologia del Museo Civico in Museo vero e proprio.
A partire dal dicembre 2012 l’attesa svolta che la città di Acerra attendeva da tempo: con delibera di Giunta comunale fu ratificato dal Comune lo schema definitivo di convenzione tra Ministero, Regione Campania, Soprintendenza e Comune, recependo tutte le modifiche necessarie, a gennaio 2013 il Comune di Acerra ha approvato lo schema attualizzato di gestione della stessa istituzione museale, a maggio 2013 la Regione Campania ha approvato lo schema definitivo di convenzione.
Il polo museale è stato allestito nei locali al piano terra del Castello Baronale di Acerra, un tempo utilizzati come scuderie, rese disponibili dall’Amministrazione comunale. Il Castello costituisce uno dei principali monumenti cittadini, e con la nascita del Museo di Archeologica e Storia del territorio di Acerra e Suessola tornerà ad essere il centro della vita politica, sociale e culturale della città.
Il Sindaco Raffaele Lettieri ha dichiarato: «L’apertura del Museo di Archeologia e Storia del territorio di Acerra e Suessola, l’affidamento in deposito ed il relativo allestimento di materiali archeologici, rappresentano per tutti noi che abbiamo lavorato a questi obiettivi, un fatto molto importante non solo per la tutela e il recupero della memoria storico-archeologica che questo rappresenta, ma anche perché la cultura è una delle leve che la nostra Amministrazione vuole utilizzare per il rilancio e il riscatto della città. Lo straordinario successo di alcuni grandi eventi culturali che hanno riguardato la città di Acerra, ne è l’esempio più lampante».
«Il Museo di Archeologia e Storia del territorio di Acerra e Suessola – ha proseguito il primo cittadino di Acerra – è un sogno che diventa realtà. Un cambiamento, una svolta per il futuro della città di Acerra, soprattutto perché i cittadini si riconoscano in questa istituzione, perché sviluppino un senso di orgoglio e di partecipazione collettiva alla vita del Museo e del Castello. E’ una comunità intera che deve dimostrare un nuovo orgoglio cittadino per la presenza sul proprio territorio di un’istituzione così importante e per l’esposizione di materiali archeologici rinvenuti sul territorio. Questo ci consentirà di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi. Con la nascita del Museo di Archeologia il nostro Castello Baronale marca nuovamente la sua presenza sul territorio, torna ad essere protagonista della vita civile di Acerra, organismo e istituzione vitale per la cittadinanza, simbolo di Acerra.
Sarà il punto di ripartenza della nostra comunità, il simbolo di una città che offre tanto, un’icona. Per questi motivi i nostri ringraziamenti vanno al fortissimo senso di responsabilità delle istituzioni coinvolte, Regione Campania, Soprintendenza e Comune di Acerra, e alla partecipazione di tutti i lavoratori coinvolti in questa avventura.
Siamo talmente convinti di ciò, che abbiamo deciso anche di investire fortemente sul nostro patrimonio storico e artistico e sul Castello Baronale, tanto da aver previsto, importanti interventi proprio per una sistemazione definitiva di questi spazi».
Il vicesindaco di Acerra, nonché assessore alla Cultura, Tito D’Errico ha dichiarato: «Era un nostro dichiarato obiettivo fare della cultura il volano che realizzasse i presupposti della crescita della comunità locale. Le nostre parole d’ordine sono normalità e fare squadra. La nostra comunità, infatti, insieme agli organi sovracomunali ha raggiunto un obiettivo che questa comunità aspettava da 30 anni. La risposta che diamo in questo momento è il nostro lavoro di squadra. Questo però non è il momento di arrivo ma un momento di ripartenza, adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e fare in modo che questo museo non rimanga una cattedrale nel deserto, anche attraverso i progetti che stiamo mettendo in opera con le organizzazioni culturali locali e con le istituzioni sovra comunali».
Dal Vescovo di Acerra, Mons. Antonio Di Donna, è arrivata anche una “benedizione” al neo nato Museo: «I reperti archeologici ritornano a casa in un momento non facile per il nostro territorio. Dico sempre che occorre reagire a questo clima pensante ed una delle forme di reazione è proprio il recupero del bello e delle nostre radici. Ben venga questo ritorno».
L’assessore regionale alla Cultura, Caterina Miraglia ha sottolineato: «Per noi è assolutamente un momento significativo, che vede Acerra cara alla Regione così come gli altri luoghi della Regione Campania. Ringrazio il vostro Sindaco, si vede la passione e l’amore con cui segue la sua città. Insieme alla Soprintendenza siamo finalmente complici di un sistema virtuoso. L’apertura di questo museo non sarà dispersa, perché si possa dire che siamo luoghi di virtuosa amministrazione».
Dal Direttore Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Campania un’indicazione particolare: «Dobbiamo pensare a come mettere a sistema tutte le risorse che i nostri territori posseggono. Le comunità locali devono partecipare a questa valorizzazione, così come la Regione deve creare circuiti capaci di aggregare le realtà più note con i musei minori».
Il Soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli, Teresa Elena Cinquantaquattro ha spiegato: «Entro l’autunno contiamo di completare l’allestimento di 700 o 800 reperti. La nostra attività continuerà, ma la storia del Museo contribuirà a rafforzare la nostra azione di tutela e valorizzazione della tradizione culturale. Questo Museo avrà una prospettiva ampia perché questa conoscenza si possa irradiare nelle vite delle comunità».
La dottoressa Rosanna Romano, direttore generale per le politiche sociali, politiche culturali della Regione Campania, ha ribadito: «Sono emozionata, perché io ho deciso di vivere ad Acerra e qui ho la mia famiglia. Sono ancora più coinvolta nella vita di questa città e per il miglioramento della qualità della vita di questo territorio. L’Amministrazione Regionale è pronta a far fronte con una modalità snella e moderna alla gestione di questi procedimenti. Avremo un programma preciso, con obiettivi e scadenza per questo Museo».
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