Chiusura Giudice di Pace, Acerra con Tsipras: ‘la legalità non è vostra priorità’

ACERRA – Benchè il Decreto Legislativo n.156/2012, prevedesse l’accorpamento degli Uffici del Giudice di Pace presso le sedi dei Tribunali, riservando ai Comuni la possibilità di mantenere l’Ufficio a condizione di farsi carico delle spese sia relativamente agli oneri di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, sia relativamente al fabbisogno del personale amministrativo, i cittadini di Pomigliano, Sant’Anastasia, Marigliano e Nola continueranno ad avere il loro Ufficio del Giudice di Pace, quelli di Acerra dovranno recarsi a Nola.
Ebbene, dopo numerose pressioni da parte degli organismi politici e di categoria, che evidenziavano come la chiusura di Uffici del Giudice di Pace rappresentasse la perdita di “presidi territoriali di legalità”, è stata individuata una nuova strategia che dava la possibilità agli Enti Locali di mantenere tali presidi di prossimità gestendone in prima persona le spese.
Ebbene, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 uffici del Giudice di Pace su 297 istanze formulate dagli enti locali
ACERRA NON E’ TRA QUESTI
L’istanza inviata dall’Amministrazione si limita a richieste “ininfluenti ai fini dell’accoglimento” come già comunicato al Sindaco e al Presidente del Tribunale di Nola dal Ministero della Giustizia.
Eppure la cifra necessaria a garantire la prosecuzione sul nostro territorio del servizio sarebbe stata irrisoria tanto rispetto all’entità complessiva del bilancio comunale, quanto agli sprechi che hanno caratterizzato fin dall’inizio la consiliatura Lettieri. Non un dirottamento di fondi verso altre priorità individuate, ma la cancellazione ingiustificata dell’ennesimo presidio pubblico, in linea con la direzione politica che i referenti sovralocali di questa Amministrazione hanno impresso alla Regione Campania e all’Italia tutta.
La rinuncia al Giudice di Pace è l’ennesimo segnale della distanza dell’Amministrazione Lettieri dalla Città, è un atto grave per il momento in cui avviene, per il modo in cui accade, per il messaggio di cui è portatore.
Le politiche di austerità dettate dall’Unione Europea ed adottate in questi anni dal Governo Monti prima, da quello Letta poi e ora Renzi, determinano questi risultati: la chiusura di presidi fondamentali per i territori, l’indebolimento di servizi per i cittadini e i lavoratori, la crescita della sfiducia nella politica e nelle istituzioni.
Ecco perché come Sinistra acerrana appoggiamo l’Altra Europa di Tsipras: perché le politiche di austerità e i tagli indiscriminati non portano all’ Europa dei Popoli e dell’Eguaglianza ma a quella dei Potentati Economici. Continuiamo a credere nel primato della politica, della democrazia, e delle Istituzioni a difesa degli ultimi contro il ricatto del debito pubblico e del pareggio dei conti. Non ci arrendiamo a quanti vorrebbero che il lavoro, la sanità, la giustizia, i saperi fossero considerati una merce di scambio, una voce di bilancio scomoda, da poter eliminare tanto in Italia quanto ad Acerra.
La chiusura del Giudice di Pace rappresenta inoltre uno schiaffo ai tanti giovani che si avvicinano alla professione ed ai tanti eccellenti professionisti di Acerra, apprezzati ovunque per capacità e competenza, segnando inoltre un duro colpo per le attività commerciali che grazie anche a quegli uffici hanno sviluppato le proprie attività.
Sulla Legalità, oltre ad una passeggiata per lanciare l’ennesimo comunicato stampa relativo allo Sportello Antiusura mai realizzato, nulla. Eppure sarebbe bastato ricopiare il precedente progetto dello Sportello Antiusura realizzato nel 2006, eppure basterebbe decidere come utilizzare per il bene comune le due villette sequestrate alla camorra.
Forse bisognerà attendere un nuovo Commissario Prefettizio!

Siamo pronti come forze politiche responsabili a fare la nostra parte, a tutti i livelli, ammesso che sia ancora possibile scongiurare questo ennesimo “scippo”. Dopo la “sQuola”, dopo l’Osservatorio Ambientale, dopo le parole dell’Assessore La Regina, dopo la chiusura del Giudice di Pace, per il Sindaco Lettieri è tempo di trarre le conseguenze delle proprie scelte.

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