ACERRA – “Abbiamo avvelenato il giardino che Dio ci ha affidato in custodia”. Lo afferma monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, in occasione della Quaresima. Disobbedendo a Dio e credendo allo sviluppo senza limiti, continua il vescovo, “ci siamo costruiti i nostri idoli: potere del denaro, consumo, spreco, tendenza a vivere al di sopra delle nostre possibilità”.
Con il risultato che “tutto è andato in fumo e noi camminiamo sulle ceneri della bellezza del Creato e di una fraternità non realizzata”. Ma non tutto è perduto. “Credere nel Risorto – scrive il vescovo – significa vivere alla luce della verità secondo la quale davvero ‘tutto è possibile a Dio’”. La Risurrezione ci dice che “anche le situazioni date per impossibili possono cambiare”, evidenzia monsignor Di Donna. E anche la nostra comunità è chiamata a “leggere in quest’ottica di fede pasquale i segni di risurrezione che timidamente si affacciano in mezzo a noi”, in particolare “il lavoro della nostra Chiesa”, il cammino cioè di ascolto e conoscenza di questi primi mesi di permanenza ad Acerra, ma anche il risveglio delle coscienze sulla questione ambientale e la vocazione agricola della nostra terra, questione alla quale la Chiesa di Acerra dedicherà prossimamente “un’iniziativa per dare speranza alla città”, conclude il presule.
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