- Consuntivo approvato, l’opposizione prima presenta l’ordine del giorno e poi ‘scappa’
- Acerra 25 Aprile 2025, le istituzioni hanno onorato la Liberazione
- Acerra celebra il 25 Aprile, il sindaco d’Errico: si torna in Consiglio per Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre”
- Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione del centro storico e rilancio dell’economia di settore: dal Consiglio Comunale via libera allo sviluppo sostenibile della città
- Cocaina nell’armadio di casa, 20enne arrestato
- Acerra, il Consiglio ‘rigenera’ la città senza consumare suolo
- Verso una Gamesificazione delle Attività Ordinarie
- Bonifiche, Acerra si porta avanti: al via il risanamento di Calabricito
- Incendio azienda Caivano, l’Arpac rassicura: parametri aria nella norma
- Brucia un’azienda chimica a Caivano, ad Acerra domani scuole chiuse
Europee, ad Acerra comitato elettorale per Tsipras

ACERRA – Siamo testimoni, in Italia e nell’Europa del Sud in genere, di una crisi senza precedenti, che distrugge ogni cosa che tocca: la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini. Sostengono i cultori dell’immobilità che, passo dopo passo, con aggiustamenti minimi, l’Unione sta guarendo grazie alle terapie di austerità.
Queste misure draconiane, tuttavia, hanno fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, hanno dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati.
In Grecia, ad esempio, la smisurata contrazione dei redditi e i tagli ai servizi pubblici sta squassando la salute dei suoi abitanti, incrementando il numero di morti specialmente tra i bambini, tra gli anziani, nelle zone rurali: nel cuore d’Europa e della sua cultura, s’aggira la morte e la chiamano «sacrificio necessario». La Grecia prefigura il nostro futuro prossimo, se le politiche del debito non mutano se scende ancora la spesa per i servizi sociali. In tale quadro, non fa eccezione il nostro Mezzogiorno, dove il rischio di povertà e di esclusione sociale è il doppio rispetto al Nord. Né Acerra, dove il capitalismo, nell’intreccio tra imprenditoria, politica ed ecomafia, attraverso il disegno di devastazione ambientale dei territori, sperimenta nuovi modelli di uno sviluppo criminale e incompatibile con il rispetto dell’ambiente e della dignità umana.
Questa Europa siamo chiamati a rovesciare partendo dalle urne il 25 di maggio nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Scommettendo sulla ricostruzione di una Europa democratica, sociale e solidale: le battaglie di questi mesi sui temi sociali e ambientali, in particolare la lotta contro il biocidio in Campania, le lotte dei lavoratori e dei precari, le mobilitazioni del mondo della scuola e dei saperi, la necessità di uno spazio alternativo e credibile, ci raccontano, infatti, della possibilità di alzare la testa per resistere e cambiare davvero.
Tutto questo significa rimettere in questione due patti-capestro della monetaristica Unione europea. Primo, il fiscal compact: il pareggio di bilancio che esso prescrive è entrato proditoriamente nella nostra costituzione. Secondo, il patto di complicità che lega il nostro sistema politico cleptocratico alle domande dei mercati: chiediamo una politica di contrasto contro le mafie, il riciclaggio, l’evasione fiscale, la protezione e l’anonimato di capitali grigi, la corruzione, in un’Europa dove non sia più consentito opporre il segreto bancario alle indagini della magistratura. Significa, infine, difendere la Costituzione nata dalla Resistenza, e non violarne i principi base come suggerito dalle agenzie di rating. Significa metter fine ai morti nel Mediterraneo: i migranti non sono un peso ma il sale della crescita diversa che vogliamo. Significa darsi una politica estera, non più al rimorchio di un paese– gli Stati Uniti– che perde potenza ma non prepotenza.
Per questo facciamo nostre le proposte di Alexis Tsipras, leader del partito unitario greco Syriza e candidato alla Presidenza della Commissione Europea. Il suo Paese è stato utilizzato come cavia durante la crisi ed è stato messo a terra: in quanto tale è nostro portabandiera. Tsipras ha detto che l’Europa, se vuol sopravvivere, deve cambiare fondamentalmente. Deve darsi i mezzi finanziari per un piano Marshall dell’Unione, che crei posti di lavoro con comuni piani di investimento e colmi il divario tra l’Europa che ce la fa e l’Europa che non ce la fa, offrendo sostegno a quest’ultima. Deve divenire unione politica, dunque darsi una nuova Costituzione: scritta non più dai governi ma dal suo Parlamento, dopo un’ampia consultazione di tutte le organizzazioni associative e di base presenti nei paesi europei.
Per questo chiediamo a movimenti della società civile, comitati, associazioni, forze politiche e semplici cittadini di essere in campo, anche ad Acerra, per costituire un comitato promotore della lista ALTRA EUROPA – CON TSIPRAS, la lista che sosterrà alle prossime Elezioni Europee la sua candidatura alla Presidenza della Commissione Europea, perché sia una risposta radicale all’attuale debolezza della Sinistra italiana, firmando questo appello. Una lista composta in coerenza con il programma, che sta candidando persone, anche con appartenenze partitiche, che non hanno avuto incarichi elettivi e responsabilità di rilievo nell’ultimo decennio.
In tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di Sinistra, radicale, progressista, ogni cosa che unisce e non divide. Anche ad Acerra.