Omicidio Caruso, confermato l’ergastolo al ras Di Buono

By on 6 giugno 2023

La sentenza di Appello per l’operazione ‘Nemesi’: conferma della pronuncia di primo grado per quattro, concordato e sconto di pena per altri sette.

ACERRA – Mala acerrana, confermata la sentenza di primo grado per quattro, concordato invece per altri sette che incassano lo scono di pena: per l’omicidio Caruso ergastolo al ras Di Buono (nella foto).

E’ quanto ha stabilito la Quinta Sezione della Corte d’Assise d’Appello (presidente Ginevra Abbamondi) nei confronti di 11 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, estorsione, tentata estorsione, omicidio, armi e lesioni, reati contestati con l’aggravante mafiosa. Si tratta di quegli imputati che a maggio dell’anno scorso vennero giudicati in abbreviato: ‘fine pena mai’ per Vincenzo Di Buono ‘o marcianisiell, 8 anni per suo figlio Pasquale, 6 anni a Massimo Nuzzo alias Masaniello e 4 anni e 4 mesi a Vincenzo Borrelli. Grazie al concordato, invece, Vincenzo Damiano rimedia 2 anni e 8 mesi, Umberto Foresta 3 anni e 2 mesi, Massimiliano Basile 7 anni, Gaetano Soriano (classe 1980) 4 anni e 10 mesi (no capo e promotore), Emilio Piscopo 4 anni, Enrico Carlo Del Giacco, detto ‘o drago 4 anni e Rosario Esposito Soriano 5 anni e 4 mesi. Compongono il collegio difensivo gli avvocati Rosa Montesarchio, Domenico Paolella, Elisabetta Montano, Domenico Dello Iacono, Gaetano Inserra, Ambra Somma e Giuseppe Ricciulli.

Il delitto che fa parte di questo procedimento è quello in cui al ‘marcianisiello senior’ è contestato di essere il mandante dell’omicidio di Adalberto Caruso, meglio conosciuto come Ignazio ‘a mbechera, ucciso a piazza San Pietro il 19 settembre 2015 da Gaetano Castaldo, reo confesso nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia e principale accusatore di Di Buono. I fatti contestati risalgono tra il 2015 e il 2016: nel mirino della Dda alcune estorsioni ad attività commerciali della zona, oltre alla gestione dello spaccio nelle ‘piazze’ Ice Snei e piazzale dei Martiri.

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