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Le nuove leve della mala acerrana e l’escalation di violenza in città
Dalle intercettazioni dell’indagine che ha portato all’arresto di Raffaele Morgillo emerge uno scenario pronto nuovamente a degenerare.
ACERRA – Le nuove leve della mala acerrana e le minacce per una sfida sui social e per strada. Per gli inquirenti l’arresto di Raffaele Morgillo per la sparatoria di fine luglio al Parco Novecento avrebbe evitato una possibile escalation di ulteriore violenza in città. Nel contesto di contrapposizione tra i giovani legati ai ‘pintonio’, con roccaforte nel rione Madonnella e i rivali vicini a ‘quelli di ‘a for a porta’, le intercettazioni di pochi giorni fa farebbero emergere un clima allarmante di una situazione prossima a degenerare.
Dopo le scorribande di agosto con le ‘donne’ a fare da sentinelle per mettere in guardia i propri cari, invece, lo stesso 19enne avrebbe confidato ad un suo ‘compagno’ quanto avvenuto la settimana scorsa. “Mi ha messo la pistola in faccia” riferendosi al ragazzo che aveva ferito il 31 luglio nello Spiniello. Un affronto avvenuto nelle Madonnelle e poi sfociato in un corpo a corpo: “Lo acchiappai vicino al passaggio a livello e lo affiancai – le parole di Morgillo all’amico che non sapeva di essere intercettato – fammi capire che vuoi fare ? Lui iniziò a correre, si buttava tra le macchine, si menava…io mi buttai avanti e lo bloccai dicendogli ‘io te lo giuro su mio fratello, io nelle Madonnelle non ti faccio niente, voglio solo parlare”.
All’improvviso, però, la reazione inaspettata: “Parlando parlando prese e me la caricava in faccia. Io lo presi lo buttai lui prese e se ne scappò. Gli corsi dietro e gli dissi…ragazzo di dico una cosa, perché io stavo senza, hai fatto l’errore più grande della tua vita che l’hai caricata. Da oggi in poi stai inguaiato. Lui fece io contro a te non mi posso mettere perché voi siete troppi di voi”. Di qui l’ordine ad una sua persona fidata di far partire la caccia all’uomo: “Fatevi tutta Acerra appena lo trovate mi chiamate”.