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Omicidio Caruso, confermate le accuse per il ras Di Buono

Per la Cassazione sussistono i gravi indizi di colpevolezza contenuti nell’ordinanza ‘Nemesi’ con le esigenze cautelari tuttora emergenti.
ACERRA – Omicidio Caruso, confermate le accuse per il ras Vincenzo Di Buono (nella foto).
E’ quanto ha stabilito la Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dai legali di fiducia dell’indagato, gli avvocati Rosa Montesarchio e Gaetano Inserra. Confermata, dunque, l’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso luglio nell’ambito del blitz sulla mala acerrana denominato ‘Nemesi’: sono stati ritenuti sussistenti, dunque, i gravi indizi di colpevolezza con le esigenze cautelari tuttora emergenti. Il capo dell’omonimo cartello criminale del rione ‘a for a porta, pertanto, resta detenuto anche per questa contestazione.
La settimana scorsa, invece, la stessa Suprema Corte aveva annullato l’analogo provvedimento a carico di Sabatino Cannavacciuolo. Secondo l’Antimafia, quest’ultimo avrebbe guidato lo scooter in sella al quale c’era Gaetano Castaldo ‘o barbiere, che il 19 settembre 2015 sparò e uccise a piazza San Pietro Adalberto Caruso, meglio conosciuto come Ignazio ‘a mbechera. In questo delitto Vincenzo ‘o marcianisiello viene considerato il mandante, mentre Gaetano Castaldo, reo confesso e divenuto collaboratore di giustizia a luglio del 2016, è stato condannato in via definitiva.