Porti aperti da Pd-M5S-Leu: nemmeno il tempo di insediarsi e già coop e Ong esultano, gli italiani pagano

Pubblicato da il 18 settembre 2019

Porti aperti, anzi spalancati – A solo pochi giorni dall’insediamento del nuovo Governo sono già triplicati gli ingressi di clandestini nel nostro territorio rispetto all’anno scorso. Nei primi undici giorni di settembre 2018, infatti, erano stati 245 i clandestini entrati illegalmente in Italia. Per lo stesso periodo del 2019, invece, sono stati 717, ossia quasi il triplo. Se consideriamo gli ultimi dati aggiornati al 16 settembre, sono 1098 i migranti sbarcati illegalmente, quando invece in tutto il mese di settembre dell’anno scorso erano stati 947.

Comparazione migranti sbarcati 2017-2018-2019

Comparazione migranti sbarcati 2017-2018-2019

Porti aperti senza se e senza ma
Perfino il sindaco di Lampedusa del Pd, Salvatore Martello, è sbottato lamentandosi e chiedendo rispetto per l’isola siciliana.

Ma tutto lascia supporre che la nuova politica dei porti aperti senza se e senza ma non farà altro che incrementare queste cifre, incentivando le partenze e, di conseguenza, aumentando il numero dei morti in mare.

Le ONG mettono in pericolo la vita dei migranti

Corsi di sci gratuiti per migranti

Corsi di sci gratuiti per migranti

Del resto, uno dei primi atti del primo Consiglio dei Ministri del Governo Conte/Macron/Merkel è stato proprio quello di impugnare una legge regionale del Friuli Venezia Giulia fortemente voluta dal Presidente della Regione Massimiliano Fedriga (Lega), che – tra le altre cose – tagliava i fondi di un programma per l’integrazione messo a punto dalla precedente giunta regionale (a guida Debora Serracchiani, del Pd) che prevedeva perfino corsi di sci gratuiti per gli immigrati.

Certo hanno un bel da fare Conte e Di Maio ad assicurare che non è cambiato nulla. Sostituire la Lega con il Pd e LeU (che neppure esiste più se non in Parlamento) e pretendere di continuare come se niente fosse, soprattutto in tema di politiche sull’immigrazione, è non solo una pia illusione (siamo sicuri che neppure loro ci credono), ma una vera e propria truffa nei confronti del popolo italiano.

Luciana Lamorgese, nuovo Ministro degli Interni

Luciana Lamorgese, nuovo Ministro degli Interni

A partire proprio dal nuovo inquilino del Viminale, quella Luciana Lamorgese presentata come un tecnico, ma che in realtà sulle politiche migratorie ha alle spalle una lunga storia che parla da sé. Quando svolgeva il ruolo di Prefetto di Milano, per esempio, pur di convincere alcuni comuni del milanese che facevano resistenza nell’accoglienza obbligatoria dei migranti e nell’adesione al sistema Sprar, arrivò perfino a minacciarli paventando la possibilità dell’invio massivo di profughi sui loro territori.

E che in una intervista nel 2017 fu molto chiara, non parlando minimamente di nessuna iniziativa tesa a contrastare il fenomeno, ma soffermandosi soltanto sulla necessità dell’accoglienza. A spese, ovviamente, degli italiani.

È notizia di questi giorni, infatti, di come il business dell’accoglienza sia ripartito alla grande. Perché, non dimentichiamolo (Buzzi docet), le cifre in ballo sono di tutto rispetto.

Buzzi (Mafia Capitale), con gli immigrati si fanno più soldi che con la droga

Il centro di accoglienza straordinario (Cas) di Lampedusa è già pronto ad erogare i suoi servizi per 98 clandestini al modico costo di € 42,80 al giorno per ciascuno. L’appalto in questione è stato assegnato per 6 mesi alla coop Badia Grande di Trapani per un ammontare complessivo di 750 mila euro. Per cui, calcolatrice alla mano è stato abbondantemente soppiantato il decreto Salvini sulla revisione dei costi per l’accoglienza che stimava una cifra tra i 19 e i 26 euro. Altri dettagli nell’articolo di Antonella Aldrighetti.

Anche la strategia di ripetere a reti unificate che “adesso è diverso, perché senza Salvini l’Europa ci aiuterà” è solo fumo negli occhi. Davvero credono che gli italiani siano pronti a bersi qualsiasi cosa? Innanzitutto non si capisce perché l’Ue dovrebbe concedere o meno i suoi favori a seconda della simpatia che nutre verso i legittimi governi che i popoli europei si scelgono tramite libere elezioni. E poi, davvero dobbiamo attenderci aiuto da chi negli ultimi anni ci ha trasformato nel campo profughi d’Europa?

Ci aiuterà la Francia, così solerte a Ventimiglia nelle sue operazioni di controllo dei confini? E che non ha riguardo neppure per donne incinte e bambini?

Muore migrante incinta respinta dalla Francia

O magari la grande e gloriosa Germania, che non si fa scrupolo di drogare i migranti prima di rispedirceli in Italia via aereo?

Migranti sedati dalla Germania prima di essere spediti in Italia

La verità è che l’accordo Ue per la ridistribuzione dei clandestini di cui Conte si riempie la bocca è una chimera irrealizzabile al momento. Uno specchietto per le allodole che il premier annuncia compulsivamente solo per fare propaganda.

Prima di tutto perché la Ue accetta il principio di condividere l’accoglienza soltanto di quanti hanno diritto all’asilo, ossia statisticamente meno del 10% del totale di quanti arrivano. Mentre tutti gli altri, sorpresa!, restano nel paese di sbarco in base agli accordi di Dublino (nella sua terza revisione attualmente in vigore fu firmato per noi dal Governo Letta), che – Italia e Malta escluse – nessun paese vuole davvero superare.

A partire dalle nazioni del Gruppo di Visegrád, che si sono sempre rifiutate di accogliere clandestini; ma anche Francia e Germania non hanno mai accolto il numero previsto di migranti tra quelli sbarcati in territorio italiano. Molti partner europei, anzi, devono ancora portarsi a casa qualche centinaio di migranti giunti in Italia durante il governo Lega-M5S, il cui sbarco era stato autorizzato – lo ricorderete – solo dopo l’impegno europeo a condividerne l’accoglienza. Impegno nella gran parte dei casi rimasto lettera morta.

Il 18 luglio scorso, durante il vertice informale dei ministri della Giustizia e dell’Interno della Ue tenutosi a Helsinki, solo Salvini e il suo omologo maltese Farrugia si opposero fermamente alla proposta franco-tedesca di lasciare sui paesi mediterranei di approdo il peso della gestione dei migranti.

Da allora nulla è cambiato, e le minacce vuote di Conte, dopo il voltafaccia clamoroso con il quale ha scaricato la Lega e imbarcato al governo il Partito Democratico, lasciano il tempo che trovano. Minacce vuote e offensive per la democrazia, come scrive Gianandrea Gaiani su La nuova Bussola Quotidiana, per almeno due ragioni.

La prima è che Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Danimarca hanno governi eletti da popoli che legittimamente hanno votato in maggioranza partiti sovranisti o comunque contrari all’immigrazione illegale.
Inoltre, tali partiti hanno contribuito ad eleggere Ursula von der Leyen presidente della nuova Commissione Ue solo dopo negoziati con la Germania che certo non prevedono sanzioni per queste Nazioni, ma semmai il via libera a praticare la loro politica migratoria in cambio del sostegno alla candidata tedesca.

Meglio poi ricordare che la stessa Ue riconosce che le politiche migratorie sono di competenza dei singoli Stati.

Sorprende invece che nel dibattito di questi giorni resti del tutto assente la valutazione che ogni apertura dei porti e meccanismo di ridistribuzione di persone che sono giunte in Italia esclusivamente dopo aver pagato trafficanti, non farà che ingigantire di nuovo i flussi illegali, arricchendo le bande di trafficanti e aumentando esponenzialmente il numero di morti in mare, oltre a rendere vano il lavoro della Guardia Costiera libica, che dall’inizio dell’anno ha soccorso e riportato in Libia (con il supporto italiano e in piccola parte anche europeo) oltre 6mila persone contro le circa 1.600 che sono giunte nella Penisola dalla Libia (oltre la metà grazie alle navi delle Ong).

La verità è che per affrontare la piaga dell’emigrazione ci sarebbe bisogno di ben altro che di professionisti dell’accoglienza (a pagamento, ovviamente) che propagandano viaggi rischiosi e pericolosi tra i giovani africani soltanto per i propri interessi. “False promesse che portano alla schiavitù”, le hanno definite in un messaggio comune i vescovi delle conferenze nazionali e interterritoriali dell’Africa occidentale.

Perché l’emigrazione, nessuno lo ricorda mai, è un danno principalmente proprio per i paesi africani, condannati così al sottosviluppo e alla povertà.

Ma si tratta forse di ragionamenti troppo articolati per le anime buone la cui massima espressione di intelligenza è gridare al razzismo. Per la gioia delle Ong, degli scafisti e di tutti coloro che lucrano sul business dell’accoglienza.

Porti aperti come i nostri culi

Direttamente dal Gay Pride di RImini

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