Voto di scambio, fascicolo ricostruito: tutto pronto per la fissazione del processo

By on 14 settembre 2019

A breve l’inizio dell’Appello. Il faldone ricostruito grazie alla caparbietà dell’avvocato Di Nuzzo. 

ACERRA – Fascicolo ricostituito, si va verso la fissazione del processo d’Appello per voto di scambio. E’ quanto risulta dagli ultimi sviluppi del caso che vede un ex consigliere comunale ed un altro uomo di Acerra imputati per corruzione elettorale dopo che le difese hanno presentato ricorso in opposizione alla sentenza di primo grado che li ha visti entrambi condannati. A oltre due anni dalla pronuncia del giudice monocratico del tribunale di Nola il processo di Appello non è ancora iniziato a causa dello smarrimento del faldone. Una vicenda che in questi giorni ha provocato un polverone del quale si è interessato anche il riconfermato ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

L’Ispettorato del Ministero della Giustizia, infatti, è stato incaricato dal Guardasigilli di compiere accertamenti preliminari sul caso dei fascicoli smarriti al tribunale di Napoli sul processo che interessa e elezioni comunali di Acerra del 2012. All’esito, a quanto si è appreso, gli ispettori formuleranno valutazioni e proposte per verificare la sussistenza di condotte di rilievo disciplinare. Il ‘giallo’, tuttavia, sembra poter rientrare grazie alla caparbietà dell’avvocato Teresa Di Nuzzo, che assiste i cittadini (tra l’altro attivisti ambientalisti e del M5S) costituiti parte civile e che ha ricostruito per intero il fascicolo smarrito. Ora è necessario compiere l’ultimo passo, cioè la fissazione della data di inizio del secondo grado di giudizio, che dovrebbe avvenire in tempi brevi. Alla fine di marzo del 2017 Nicola Ricchiuti (nella foto), imprenditore eletto in una lista di maggioranza a supporto del sindaco Raffaele Lettieri, risultato poi vincitore al ballottaggio, fu condannato a 10 mesi, mentre Domenico D’Anna, 44enne acerrano che secondo l’accusa venne assunto nell’istituto di vigilanza di proprietà del politico in cambio del sostegno elettorale, rimediò 4 mesi. Qualche settimana prima un altro uomo di Acerra, che per la Procura fu sistemato come vigilante nella società dell’ex consigliere, patteggiò 6 mesi e 10 giorni.

Ora è corsa contro il tempo in quanto i termini di prescrizione scadono a novembre. Il clamore mediatico suscitato da questo episodio, però, oltre che ad avere possibili ulteriori strascichi giudiziari per le eventuali responsabilità del ritardo, potrebbe portare alla celebrazione di un processo sprint così da poter arrivare a chiudere la vicenda nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

Centro Servizi Acerra