“La mia onestà non si discute”, De Luca si difende

By on 30 novembre 2016

Il presidente del consiglio comunale replica alla nota stampa del Pd (il suo stesso partito) che lo invitava a dimettersi dopo un’assunzione nell’ente.

ACERRA – “Non si discute la mia onestà: io non ho stretto accordi con nessuno”. Si difende dall’alto del suo scranno in aula e dall’alto della sua esperienza politica il presidente dell’Assise Domenico De Luca, accusato dall’opposizione in merito ad un’assunzione nell’ente.

Dal consiglio comunale via libera ai regolamenti su Protezione Civile e gestione dei servizi legali, ma a tenere banco è la questione legata alla polemica politica che si è di nuovo inasprita. De Luca nel 2012 si candidò a sindaco per una coalizione definita ‘riformista’,con dentro anche il Pd, partito che oggi gli chiede di dimettersi: i suoi 6711 non gli consentirono di giungere al ballottaggio, dove lui – ha spiegato ieri mattina all’aula – “non ho conseguito alcun tipo di accordo elettorale con nessuno dei due candidati sindaci, non ponendo in essere alcuna forma di apparentamento”, accettando poi l’incarico di Presidente del Consiglio, ruolo politicamente imparziale.

“Credo di aver apportato un grosso contributo, grazie al carico di esperienza, ma di aver fornito a tutti un esempio di professionalità, generosità, lealtà, ma soprattutto di onestà. In tutti questi anni di impegno politico, non mi sono mai preoccupato di inseguire, soddisfare o conseguire un interesse personale o familiare”. Il Pd aveva accusato la maggioranza di aver prodotto atti “vergognosi, indegni e indecenti” facendo riferimento all’assunzione di un familiare di De Luca come ingegnere ambientale. “Chi parla di atti del genere abbia il coraggio di indicarli espressamente – tuona il presidente del consiglio comunale – evidenziando le ragioni dello sdegno, della violazione delle norme, dell’illegittimità o dell’illiceità, preoccupandosi di denunciare l’eventuale anomalia alle competenti autorità giudiziarie, anziché farsi vile scudo con cosiddetti “comunicati stampa”, con il mal riuscito obbiettivo di assicurarsi qualche consenso elettorale nel corso delle prossime elezioni amministrative. Corre l’obbligo, però, di documentarvi, di studiare i principi che disciplinano e regolamentano la macchina amministrativa, esaminando con metodo e scrupolo scientifico gli atti deliberati o adottati dall’ente comunale”. Di qui l’annuncio di una querela “ per tutelare l’onorabilità mia e della mia famiglia nelle competenti sedi giudiziarie”.

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