La mafia spiegata ai bambini, lezioni di legalità col pm D’Onofrio e il sindaco

By on 23 marzo 2015

Il confronto nella scuola ‘Caporale’. Unanime il consiglio ai ragazzi: denunciare e combattere il sopruso con la parola.ACERRA – Confronto tra il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ed il pubblico ministero Vincenzo D’Onofrio su “L’invasione degli scarafaggi”, una favola illustrata da Lelio Bonaccorso e scritta da Marco Rizzo che spiega i fenomeni mafiosi ai ragazzi. Occasione del dibattito che ha toccato diversi temi (dalla Terra dei Fuochi alla riforma della giustizia, passando per i pentiti ed il rapporto con Falcone e Borsellino) è stato il convegno organizzato presso la Scuola secondaria di primo grado Caporale sulla lettura del libro da parte dei ragazzi delle medie.

Un progetto condiviso anche da alunni del Primo e Secondo Circolo e dagli studenti del Liceo “Munari”. Il testo racconta cos’è la mafia ai bambini con una metafora efficace e non banale e con un linguaggio semplice ma non superficiale. Nel testo anche illustrazioni che rappresentano certi comportamenti alla base della mafiosità: il bullo della storia, ad esempio, è il figlio di un estorsore che con gli stessi metodi intimidatori chiede il pizzo. Nel racconto ci sarà un ragazzo coraggioso che ricorderà ai suoi compagni che combattere la mafia conviene.

Introdotti dalla dirigente scolastica della Caporale, professoressa Anna Iossa, il sindaco Lettieri ha ricordato hai ragazzi: «Come ci racconta questo libro, abbiamo un’unica risposta da dare ai comportamenti mafiosi e alla camorra: la denuncia. Proprio questa mattina stiamo tornando da un’operazione di raccolta dei sacchetti selvaggi lanciati dagli incivili criminali sulle rampe dell’autostrada e della superstrada. E partendo dal libro e da questi fatti di oggi voglio ribadire che senza la denuncia non si va da nessuna parte. Con la denuncia aiutiamo le Forze dell’Ordine che ci salvaguardano. Questa è la nostra arma e sappiate che c’è anche il numero verde del Comando della Polizia municipale per arrivare a denunce anonime». E parlando di legalità il primo cittadino di Acerra è tornato anche su un altro argomento molto vicino alle scuole: «Per la gara della mensa scolastica, ad esempio, tutti noi stiamo pagando un costo ingiusto ma necessario per poter avere un muro che limiti l’ingresso della criminalità negli appalti. Lo ripeto è un costo ingiusto ma necessario. La burocrazia spesso è vista in malo modo ma dobbiamo anche dire che è il modo per fare in modo che ci siano procedure di gara corrette. Partiamo dai giovani per ribadire che è sempre necessario denunciare».

Lungo e appassionato l’intervento del pm D’Onofrio che ha capovolto tutte le prospettive dei giovani uditori: «Non sono gli adulti ad essere d’esempio per i ragazzi, ma il contrario. Voi giovani sarete d’esempio per tutti noi, perché dobbiamo sconfiggere la logica del silenzio. Non accettate quello che un tempo ci dicevano: “fatti i fatti tuoi”. All’estero la mafia non esiste, perché all’estero non vale la logica del silenzio, del “farsi i fatti propri”, ma la logica contraria, quella dell’affidamento, ognuno si fida che gli altri facciano il proprio dovere. Nel libro la metafora degli scarafaggi serve: Tatillo è violento, ladro, mafioso, mentre Alberto è quello buono. Tatillo è uno scarafaggio e Alberto potrebbe schiacciarlo, ma non lo sconfigge così lo sconfigge in un altro modo. Da oggi, ogni volta che voi andate in giro e vedete qualcosa che non va denunciate ai poliziotti, ai vigili urbani». Nel suo intervento il pm D’Onofrio ha chiesto ai ragazzi: «Sapete don Pino Puglisi, Don Peppino Diana, il giornalista Giancarlo Siani come hanno combattuto la camorra ? Non con le armi ma con la parola. E’ encomiabile che ci sia un’amministrazione che ci dica di denunciare anche anonimamente, ma non dobbiamo lasciare mai chi denuncia da solo. Bisogna aiutare chi è solo a parlare». (rosaria di paola)

Centro Servizi Acerra