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Rubano in una fabbrica dopo aver violato i sigilli, in sette finiscono nei guai
CAIVANO (achille talarico) – Rubano in una fabbrica dopo aver violato i sigilli, in sette finiscono nei guai. E’ quanto avvenuto l’altro giorno in una zona al confine tra Caivano ed Acerra, nello stabilimento ‘Romi’, ubicato sulla strada provinciale Gaudello.
I carabinieri hanno sorpreso la banda, composta da personaggi provenienti da diversi comuni dell’hinterland napoletano e casertano, direttamente nell’opificio, dopo aver seguito i movimenti di un furgone: gli arrestati sono Mario Manna, 54enne di Santa Maria a Vico, Luigi Volpicelli, 25enne di Frattamaggiore, Carlo Esposito. 22enne di Orta di Atella, Yassir Ouassif, 18enne di Afragola, Salvatore Moccia, 26enne di Frattamaggiore, Antonio Volpicelli, 30enne di Frattaminore e Ferdinando D’Anna, 33enne di Acerra. I fatti: erano da poco trascorse le 15 dello scorso mercoledì quando i carabinieri della stazione di Acerra, diretti dal comandante Vincenzo Vacchiano, intercettavano sulla strada del ‘Gaudello’ un camion ritenuto sospetto che viaggiava verso Caivano. Lo seguivano fino a quando lo stesso raggiungeva l’esterno della fabbrica posta da tempo sotto sequestro. Lì c’erano altri complici che si ponevano subito all’opera per rubare quanto contenuto all’interno dello stabilimento. I militari dell’Arma di stanza in via Volturno ad Acerra, però, vista la nutrita composizione della banda chiedevano l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Castello di Cisterna, che si portavano sul posto e circondavano la struttura.
L’irruzione coglieva di sorpresa i sette ladri, con qualcuno che capiva nell’immediato di essere stato ‘beccato’ in flagranza, mentre qualcun altro provava, inutilmente, a scappare preso dal panico: tutti, dunque, venivano tratti in arresto perchè ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso e di violazione di sigilli. Gli uomini della Benemerita li avevano sorpresi all’interno mentre rubavano materiale ferroso e altra merce del valore complessivo di 100mila euro. Ieri mattina il tribunale di Napoli Nord ha deciso per la convalida dell’arresto di tutti i componenti della banda che sono stati rimessi successivamente in libertà. La crisi di questi tempi, quindi, fa impennare i furti all’interno di opifici che siano essi funzionanti, dismessi o coi sigilli. Il ferro – ma soprattutto il rame – assume per quest’esercito di ‘disperati’ un valore altissimo con un rischio ritenuto inferiore rispetto ai furti d’auto, alle rapine o allo svaligiare appartamenti. Il materiale trafugato viene di volta in volta rivenduto a ‘grossisti’ che lo fondono o lo rimpiazzano a due volte tanto per un business redditizio. La carenza di materie prime ed i rispettivi prezzi saliti alle stelle, hanno provocato, quindi, una nuova tipologia di ladri specializzati: quelli del rame, del ferro e ultimamente l’ottone, con quest’ultima vera e propria tendenza criminale fatta di ladri di maniglie, targhe professionali, maniglie e pomelli.