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Fiat, in arrivo contratti di solidarietà: firma vicina

POMIGLIANO D’ARCO – Via ai contratti di solidarietà, che azzereranno la cassintegrazione ad ore, nello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Un provvedimento che partirà nel prossime mese di aprile e coinvolgerà 1.950 persone sui 1.150 lavoratori adesso in cassa integrazione ossia 850 dipendenti in più. L’accordo tra azienda e sindacati, esclusa la Cgil, è stato raggiunto nel tardo pomeriggio ma dovrà essere necessaria una seconda riunione, fissata già per il prossimo 28 marzo, per completare l’accordo con l’inserimento dei nominativi dei lavoratori e le loro mansioni. La proposta di ricorrere alla solidarietà era stata avanzata ai vertici del Lingotto da Uilm, Ugl, Fismic e Fim Cisl nel precedente incontro del 10 marzo scorso. L’azienda si era riservata la possibilità di riflettere su questa possibilità analizzando possibili negative ripercussioni su efficienza e qualità dei Gianbattista Vico. La risposta positiva si è avuta oggi.
“Essere riusciti a portare l’azienda all’utilizzo dei contratti di solidarietà a Pomigliano ci consente di ottenere due importanti risultati: introdurre un ammortizzatore sociale che darà maggiore garanzie economiche ai lavoratori coinvolti, rispetto alla cassa integrazione, da un minimo di 130 euro ad un massimo di 250 euro netti al mese in busta; e dall’altra, nessuno dei 4.489 lavoratori del sito campano resterà fuori dall’azienda”. Così Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim, commenta l’accordo.
“Tutto questo – spiega – consentirà anche a circa 300 lavoratori di varcare i cancelli della fabbrica dopo anni di cassa integrazione. L’anno scorso siamo riusciti a mettere in rotazione, da uno a cinque mesi, circa 900, dei 1.300 lavoratori che erano in cassa a zero ore, con l’accordo di oggi nessuno rimane escluso dal lavoro, anche se con riduzioni di orario diverse. Con Fiat rimane aperta però – sottolinea Uliano – la necessità di aumentare i volumi nello stabilimento e rendere certa la piena occupazione, nell’accordo firmato c’è quest’impegno e Fiat ribadisce la volontà ad assorbire a lavoro tutti i lavoratori di Pomigliano, ma per fare ciò, sarà necessario assegnare un’altra vettura al sito campano. Questa sarà una richiesta – conclude Uliano – che porteremo all’incontro, sul piano d’investimenti nei siti italiani, che avremo con l’ad Fiat-Chysler nei primi giorni del mese di maggio di quest’anno”.
“Soddisfacente risultato faticosamente raggiunto con una trattativa nel corso della quale management e sindacato hanno fatto prevalere il buon senso e la consapevolezza di dover coniugare le esigenze delle precarie condizioni economiche e psicologiche dei lavoratori in cigs con quelle del futuro dello stabilimento, per accrescerne la competitività in una sfida che è internazionale”. Interviene anche il segretario generale della Fim di Napoli, Giuseppe Terracciano. “Bisogna dare atto alla Fiat di avere accolto la richiesta, partita da noi e condivisa anche dalle altre sigle sindacali, dei contratti di solidarietà senza eccedenza – ha aggiunto Terracciano – essi rappresentano una sfida per l’intero settore auto che ancora una volta parte da Pomigliano. La Fiat, inoltre, sempre su richiesta delle organizzazioni sindacali, ha allargato la platea dei lavoratori interessati al nuovo strumento, e questo è un altro risultato importante dell’accordo, che consentirà di avere in azienda più lavoratori”.
Terracciano, però, ha anche ribadito che a Pomigliano è necessario “lavoro aggiuntivo”, per poter dare una risposta concreta “ai lavoratori ancora sospesi”. L’azienda – ha concluso il sindacalista – si è riservata una valutazione più complessiva nel corso del nuovo piano industriale, mancando al momento una soluzione nell’equilibrio dei vari stabilimenti e delle relative produzioni”.
Intanto il mercato dell’auto europeo comincia a riservare qualche soddisfazione anche al Lingotto. Secondo i dati comunicati dall’Acea, a febbraio Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato in Europa oltre 59mila vetture, Panda e 500 sono state le city car più vendute in Europa (insieme hanno ottenuto una quota del 29,9% nel segmento A) così come la 500L è stata la più venduta del suo segmento con il 20,5% di quota. Jeep è cresciuta in quasi tutti i principali mercati, bene Alfa Romeo in Germania ed exploit Lancia in Francia.
Complessivamente il gruppo ha registrato lo scorso mese un aumento delle immatricolazioni del 5,6% rispetto a febbraio 2013, mentre considerando i primi due mesi dell’anno l’incremento si è ridotto all’1,6% (116.604 nuove auto immatricolate). Calcolando invece l’area Ue + Paesi Efta l’aumento per il gruppo Fiat delle immatricolazioni a febbraio è risultato del 5,8%. La quota di mercato nella Ue a febbraio è scesa tuttavia al 6,7% dal 6,9% di febbraio 2013 mentre considerando il primo bimestre è diminuita al 6,5% dal 6,8% dell’anno precedente.